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Pieve di Velezzo Lomellina (Sec. X)

Pieve di Velezzo Lomellina (Sec. X)


IndirizzoIndirizzo: Località Pieve

La Pieve di Velezzo è un insieme di cascinali bassi, intorno alla Chiesa ed al suo battistero. Il luogo è deserto e le antiche costruzioni sembrano perdersi nell'immensità della campagna tra i filari dei pioppi e il cielo. Eppure è uno dei luoghi più antichi della Lomellina, e, secondo alcuni storici, forse il primo centro cristiano di questa terra, situato al di fuori dell'abitato di Lomello, allora maggiore città della zona, ed a poca distanza dalla strada per le Gallie. L’origine della costruzione si perde nella notte dei tempi: l’edificio attuale, che secondo attenti studi dovrebbe risalire alla fine del secolo IX o inizi del successivo, fu eretto su fondamenta più antiche, forse della decadenza dell’Impero (V sec.). Le prime notizie storiche risalgono al 1259 quando la pieve aveva perso ormai la sua autonomia e dipendeva della chiesa di Lomello: per questo era detta Santa Maria Minore. Seguono memorie del 1323 e del 1460 quando il vicario del vescovo di Pavia giunse in visita pastorale a Velezzo: la chiesa era ormai ridotta a un rudere mentre il battistero era in condizioni migliori, anche se all’interno vi era solo di un altare disadorno. Dopo altri solleciti (1561 e 1565), nel 1576 iniziarono dei lavori di restauro; nel XVIII sec. la chiesa fu prolungata e fu costruita la sacrestia, mentre alla fine del XIX sec. fu aggiunta la cappella del Rosario. Nel 1966 un articolo di Mario Soldati sulla Lomellina romanica e preromanica contribuì alla riscoperta della Pieve di Velezzo che sarebbe culminata nel 1983 con i restauri a cura della sovrintendenza ai monumenti della Lombardia che hanno dato al complesso l’aspetto attuale.
La pieve è dedicata alla Natività di Maria, la chiesa attuale, accanto ai numerosi rifacimenti, conserva notevoli tracce dell'originaria architettura romanica, fra cui l'abside, il campanile e gli elementi decorativi del fianco verso il cortiletto. La facciata presenta una porta di ingresso che mostra le tracce di un dipinto raffigurante la Natività di Maria, mentre ai lati delle alte lesene rettangolari sorreggono un architrave sormontato da una croce. L'interno è ad una sola navata con volta a botte affrescata e riceve luce da quattro finestre semicircolari che si aprono sulle pareti laterali. Nell’emiciclo absidale vi sono le tracce di un affresco rinvenuto durante i restauri, mentre i dipinti più recenti raffigurano Cristo risorto con tralci di vite e spighe di grano. Nella parete meridionale si apre una piccola abside aggiunta nell'Ottocento.
Molto più antico è sicuramente il battistero (sec XI) che, grazie ai restauri, rivive oggi dopo le offese subite nel passato quando fu usato come camera da letto e cantina della canonica. È una costruzione singolare sia per la sua pianta circolare, con una piccola abside ed un protiro rettangolare, sia per i motivi decorativi con due ordini di archetti pensili e lesene sia per la caratteristica struttura della muratura con corsi di mattoni a spina di pesce e materiali romani di recupero. All'interno si accede da una piccola porta ad arco che conduce nel vestibolo con volta a botte intonacata; la piccola sala circolare è coperta invece da una singolare cupola a calotta unica ed è illuminata da tre monofore basse che si aprono ai lati. Ad oriente vi è l'abside ad arco, con ai lati i resti di due affreschi di cui si identifica solo una Crocefissione.